Sant’Antioco, 2012-2017
Le infrastrutture stradali non sono solo uno strumento viabilistico di relazione: sono opere civili da vedere, architetture da apprezzare ma sono anche un mezzo, forse tra i più importanti, attraverso cui vedere e godere il paesaggio. In altre parole l’infrastruttura è anche un dispositivo per porre in valore gerarchico lo spazio attraversato.
Con questi presupposti sono stati elaborati i concetti e i principi caratterizzanti il progetto, volti a incrementare la qualità architettonica e il valore civile dell’infrastruttura e, parimenti, a generare virtualità rispetto allo spazio circostante. Questo avviene sia attraverso il disegno della forma dell’infrastruttura sia per mezzo di una strategia insediativa integrata e più generale che si pone in relazione valorizzante con l’ambiente.
Si è voluto procedere in questa direzione, rispetto le diverse scale del progetto, tenendo insieme il disegno dell’infrastruttura nella grande dimensione, in rapporto con il paesaggio sardo e in relazione con lo spessore storico di questi luoghi e con la loro vocazione turistica. Allo stesso modo l’opera intende dialogare con una condizione scalare più minuta, ma altrettanto necessaria, per relazionarsi con l’articolata condizione locale, in rapporto con diversi luoghi dove il viadotto radica al suolo le pile. Ciò è stato fatto allo scopo di non rendere lo spazio al di sotto del ponte un’area residuale e degradata, ma un luogo valorizzato dalla presenza del ponte stesso.

concorso appalto nazionale 2016,
Concept strutturale e architettonico
ing. Roberto Di Marco, arch. PierAntonio Val
collaboratori
F. Fagotto, A. Rossetti, F. Sadocco, S. Val, L. Boaretto, P. Chessa
progetto
3TI Progetti
impresa
De Santis Costruzioni