landscape & masterplan

INTERNATIONAL COMPETITION FOR THE LANTERNA WATERFRONT

first prize -RESTORATION LANTERNA’S AREA – TRIESTE, ITALY-

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RIQUALIFICAZIONE AREA LANTERNA, TRIESTE

Nel 2002 il Comune di Trieste bandisce un concorso
internazionale per la riqualificazione del fronte mare
delle “Rive”. Il bando richiede un progetto urbano di
ricomposizione complessiva di tutti gli spazi portuali
antistanti il centro storico.
Come avviene in tante altre citta’ europee, il
cambiamento d’uso delle aree portuali in prossimita’
dei centri urbani richiede una strategia di recupero degli
spazi pubblici per permettere la riconquista, da parte
della citta’, del fronte mare. Su queste basi il concorso,
molto impegnativo, pretende una soluzione articolata
che richiede sia una proposta complessiva di recupero
del percorso a mare -connessa ad un’ipotesi viabilisticasia
una serie di progetti su piu’ aree specifiche di varia
dimensione, distribuite lungo il percorso fronte acqua.
Per ciascuno di questi temi il bando prevede un premio
particolare per la migliore soluzione.
Da parte nostra viene organizzato un team di
progettazione che comprende piu’ studi professionali
che lavorano rispettivamente sulle varie aree oggetto
di concorso, mentre lo studio di Joan Busquets, di
Barcellona, lavora all’ipotesi complessiva di recupero del
percorso mare. Qui presentiamo la soluzione dell’area
della Lanterna da noi redatta per la quale veniamo
premiati.
L’area della Lanterna e’ un luogo che ha sempre
caratterizzato per contrappunto il paesaggio urbano
della citta’ di Trieste. In origine il faro delimitava a
distanza il bacino di mare del porto antistante le rive,
successivamente l’area della Lanterna diventa il luogo
dove si celebra il rito della balneazione all’interno della
citta ’.
Il progetto vuole rafforzare questo ruolo e la potenzialita’
strategica che l’area puo’ svolgere nel programma di
riqualificazione del fronte mare. In questa prospettiva tutta
l’area di intervento viene riorganizzata nel progetto per
cercare di migliorare gli usi urbani esistenti, introducendo
contemporaneamente altri usi che possano convertire il
luogo in uno spazio di aggregazione in particolare per i
triestini, ma anche per i turisti. La forza dell’immagine del
faro, da poco restaurato, viene utilizzata come punto di
articolazione di un sistema di spazi aperti intorno ai quali
si dispongono nel progetto le parti edilizie: la piscina, i
nuovi e i vecchi luoghi della balneazione, le funzioni per
l’ospitalita’ alberghiera e per il tempo libero. L’insieme
trova nuova qualita’ anche grazie alla creazione di una
nuova “isola verde”. La nuova isola diventa una piccola
oasi lungo i percorsi pedonali di nuova realizzazione
che connettono l’area della Lanterna con le zone piu’
centrali della citta’, realizzabili grazie alla creazione
di due ponti girevoli a delimitazione del porto turistico
esistente.
L’isola verde si modella in altimetria in modo da
costituirsi come un vero e proprio belvedere (diorama)
da cui si puo’ godere la vista del mare aperto e
contemporaneamente il panorama dell’intera citta’ e
delle colline carsiche che la circondano.
Tre diversi sistemi edilizi concorrono a definire il progetto
di riqualificazione dell’area. Ciascuno trova la propria
forma e misura in relazione alla conformazione delle
rive che perimetrano l’area, nell’intento di mettere in
valore la Lanterna attraverso lo spazio aperto interno
racchiuso.
Lungo il lato est della penisola della Sacchetta il progetto
prevede la localizzazione di due corpi edilizi. Il primo
composto da un edificio ad un piano, raccoglie lungo
un percorso porticato tutta una serie di spazi legati al
diporto velico e ad attivita’ sportive marine. Il corpo ad
un piano si dispone in aderenza agli antichi bagni della
Lanterna per riqualificarne il fronte. IL secondo corpo. Di
maggiore dimensione prevede la creazione di un nuovo
stabilimento balneare posto in continuita’ con i bagni
esistenti. Lo stabilimento balneare si colloca nell’area,
originariamente occupata da un piccolo cantiere,
utilizzando lo spazio dello scivolo per ricavare una piscina
con acqua marina.
IL secondo sistema edilizio si dispone lungo il bordo verso
il porto turistico, in quest’area vengono localizzati una
serie di ristoranti, un piccolo supermercato in uso al porto.
Verso il mare viene disposto un terzo blocco edilizio che
accoglie cinema multisala ed un albergo.I tre volumi
edilizi delimitano uno spazio centrale aperto, in parte
verde, che contiene un parcheggio interrato a tre piani.
L’elemento caratterizzante il progetto e’ la nuova isola
verde da realizzarsi in ampliamento all’attuale pontile
posto all’estremita’ dell’area della Lanterna. La nuova
isola verde, utilizzabile di giorno come punto di sosta, di
meditazione e per i giochi all’aperto, di notte diventa
isola del divertimento in quanto contiene discoteche
e piano-bar. Nella copertura inclinata verso il mare
invece sono disposti tre piccoli volumi che contengono
rispettivamente un bar, un fast-food ed un ristorante
disposti nella parte interna dell’isola affacciata verso la
citta’.
Pierantonio Val

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progetto
J. Busquets, E. Casagrande,
A. de Eccher, P.A.Val
collaboratori
A. Agostini, G. Appoggetti, A. Arragao, S. Baruzzi, C. Bertorelli, V. Bezzo, R. Bordignon, Borras, G. Celadin, G. Dalla Pola,
Y. Franceschetto, S. Fundaro’, D Moncusi, A Munduate, J Romaguera, D. Schiuma, M. Simionato, J. A. Tajdura, M. Tecle,
M. Vendrell
committente
comune di Trieste
localizzazione
Trieste
cronologia
concorso maggio 2002
dati dimensionali
uperficie del lotto: 5995mq
superficie coperta: 2209 mq
volume complessivo: 19150 mc

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Architettiriccival
PUBLICATIONS

Territorio 52

Territorio, rivista trimestrale del dipartimento di architettura e pianificazione del
Politecnico di Milano, n.52, Franco Angeli, Milano, 2010, pp. 110-116

P.A. Val, Relazione e distanza, il Poligrafo, Padova

P.A. Val, Relazione e distanza, il Poligrafo, Padova, 2006, pp. 58 – 63

urbanistica

urbanistica n°123 2004 pag.95-99

Supplemento a Domus n. 851

Supplemento di Domus, n. 851 , 2002, pp. 18-19

progg

il progetto n°13 2002 pag.54- 60

Costruire, n. 231

Costruire, n. 231 , 2002, pp. 94-98