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RISTRUTTURAZIONE DI UNA CASA COLONICA NELLA CAMPAGNA VENETA La ristrutturazione riguarda una piccola abitazione agricola isolata dalla tipologia ricorrente nel paesaggio della pianura padana veneta. La casa colonica e’ organizzata su due piani con affaccio principale orientato a sud-ovest e lato posteriore, scarsamente finestrato per difendersi dai venti invernali dominanti, rivolto a nord-est. In questa parte retrostante sono disposti tradizionalmente gli spazi di servizio dell’abitazione: i corridoi, la scala, la dispensa. Lungo tale lato, in questo caso, il tempo ha progressivamente sedimentato una serie di trasformazioni legate alla necessita’ del progressivo ammodernamento della casa, determinando evidenti modificazioni alla tipologia originaria. L’edificio poggia su un terreno che si estende lungo una strada poderale in corrispondenza del suo incrocio con la strada principale e lo spazio intercluso tra le due strade definisce l’aia di stretta pertinenza della casa. Il programma richiede di ristrutturare la casa per essere usata, tutto l’anno, da una famiglia che ha esaurito il suo rapporto con l’agricoltura. Alla luce della situazione specifica, il progetto cerca di interpretare il tema assumendo il processo di trasformazione progressiva che la casa ha subito nel tempo, come carattere morfologicamente determinante della casa agricola. Dall’altro lato, il progetto cerca di dar forma all’inevitabile distacco dell’edificio e dei suoi abitanti dal restante territorio e dall’attivita’ agricola che l’ha conformato. L’intervento si articola su due elementi contrapposti: – Il nuovo muro che delimita l’area privata di stretta pertinenza dell’abitazione dal rimanente terreno agricolo. Il muro da semplice recinzione alle due estremita’ si dilata in altezza e spessore per diventare nuova facciata della casa che raccoglie su di se’ l’insieme dei vani di servizio riprogettati, vano scale, corridoio, servizi igienici, garage e relativi spazi di accesso. – Il volume della vecchia casa colonica restaurato con i materiali e i colori originali che contiene un interno riprogettato in relazione alle esigenze contemporanee. La zona giorno al piano terreno, arricchita dal doppio volume su cui si affaccia la scala ed il corridoio disimpegno diventa, un dispositivo spaziale per godere progressivamente in modo selettivo il paesaggio interno ed esterno della casa. Al primo piano trova spazio la zona notte suddivisa dallo stesso volume in doppia altezza tra luoghi di pertinenza dei padroni di casa ed aree per i figli. Il progetto diventa cosi misura della qualita’ della modificazione che esso introduce. L’architettura non fonda il suo rapporto con il contesto sulla mimesi o sull’assimilazione organica, ma su una serie di differenze, cosi creando tra vecchio e nuovo una certa ambiguita’: un’immagine sospesa tra un lato e l’altro del muro in cui la relazione si definisce piu’ come “composta cicatrice” che come frattura. Le facciate laterali che collegano i due elementi (il muro e la vecchia casa) sono semplici sezioni tamponate con demarcato il solaio a vista. Pierantonio Val . progetto |
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