landscape & masterplan

RECYCLING PROJECT OF A LANDFILL

-ISTRANA, TV, ITALY-

RECUPERO DALLA DISCARICA DI ISTRANA

La discarica è un luogo di accumulo dove viene smaltito il residuo dei prodotti di scarto che non possono più reintegrarsi nel ciclo biologico terrestre in modo naturale. A causa dei problemi che tale attività comporta, essa tende ed essere disposta fuori o ai margini dei luoghi abitati. Allo stesso modo nella coscienza sociale collettiva, la discarica spesso finisce all’interno degli interstizi del “rimosso”. L’operazione di rimozione mentale si manifesta concretamente attraverso l’atto della creazione del recinto: un muro, che isola e nasconde la discarica agli occhi e alla mente della collettività. Il progetto vuole contrapporsi a questa consuetudine, cercando di verificare se una discarica possa assumere dei caratteri civili come altre attrezzature pubbliche, quali scuole, ospedali, e cimiteri.
Con questo obiettivo il progetto reinterpreta la forma di tale attrezzatura, in particolare, considerando il fatto che la discarica è un manufatto che si modifica nel tempo. La struttura ha infatti un ciclo che inizia con la sua formazione, procede poi con il lungo periodo di maturazione, durante la fase di compattazione e decomposizione dei rifiuti, e si conclude con il reinserimento dell’area nel territorio circostante.
Il progetto, intende così rendere espressiva la natura dell’attrezzatura e la sua metamorfosi. Il fine è dare una forma coerente ed espressiva alla trasformazione e parallelamente delineare una strategia del progetto dialogante con i caratteri del paesaggio veneto in cui è inserita.
L’insieme dei temi definisce il quadro di riferimento entro cui ha preso forma, lo studio di fattibilità, dialogando con altre discipline e utilizzando il progetto nella sua doppia specifica valenza: essere contemporaneamente soluzione e strumento analitico.
Viene cosi definito un programma di trasformazione degli spazi che inizia subito dopo l’interramento degli ultimi rifiuti, in modo da integrare prima possibile la discarica con il territorio. Il programma prevede una trasformazione progressiva secondo le fasi successive di trasformazione fino alla totale riconsegna dello spazio agli abitanti. Tutto si articola secondo differenti strategie.
La prima fase opera sui bordi della discarica, ripensando la forma del recinto nei diversi lati, per rendere utilizzabili al pubblico le parti interstiziali tra la collina dei rifiuti e il territorio circostante. Il recinto, necessario intorno alla collina della discarica, è così diverso nelle varie parti, utilizzando di volta in volta l’acqua dei canali irrigui esistenti, il movimento terra e parte degli stessi scarti della discarica impastati con la resina per creare differenti diaframmi di recinzione. Lungo perimetro viene disposto un percorso di oltre 1.500 metri, utilizzabile come pista di allenamento per le gare di pattinaggio a rotelle su strada. Nel percorso vengono collocate zone di sosta e di servizio che possano nel tempo ampliarsi per localizzare altri servizi per il tempo libero. L’insieme diventa un articolato spazio dinamico di ricucitura tra il territorio e la discarica.
All’interno, sulla collina artificiale (per lungo tempo non accessibile) sono invece predisposti una serie di interventi che, pur mantenendo la compatibilità con la gestione della discarica, ne mettono in luce le trasformazioni previste nel periodo di fine vita. Sulla motta che ricopre i rifiuti vengono posti dei tralicci telescopici in corrispondenza dei vari pozzi necessari per la captazione dei bio-gas. Nel tempo ciascuno dei tralicci si estenderà verso il basso, per il progressivo cedimento differenziato della discarica, mentre attorno verrà ricoperto dal verde rampicante. Nell’insieme il reticolo dei tralicci costituisce così una sorta di istallazione nel paesaggio che descrive progressivamente le mutazioni avvenute e parimenti mantiene la memoria della forma originaria della baulatura della discarica. Un ulteriore pilastro lungo cui scorre l’ugello di una fontana, concorre a misurare il tempo di trasformazione dell’attrezzatura. La colonna con indicate le differenti altezze della baulatura, sfrutta il principio dei vasi comunicanti per formare una livella che segna il tempo di progressiva compattazione dei rifiuti e implicitamente, il momento in cui tutto lo spazio viene riconsegnato alla collettività.

progetto
PA. Val, C. Ricci
collaboratori
V. Ferrario, S. Giorgetti, D. Rossato, A. Turato
committente
Comune di Istrana
cronologia
2001
localizzazione
Istrana (Tv)
cronologia
2005
dati dimensionali
199.681 mq superficie lotto
46.016 superficie complessiva
7.374 mc volume complessivo

Architettiriccival
PUBLICATIONS

Territorio 52

Territorio, rivista trimestrale del dipartimento di architettura e pianificazione del
Politecnico di Milano, n.52, Franco Angeli, Milano, 2010, pp. 110-116

P.A. Val, Relazione e distanza, il Poligrafo, Padova

P.A. Val, Relazione e distanza, il Poligrafo, Padova, 2006, pp. 92 – 99